Autobiografia
CHARLES DARWIN, Autobiografia, 1958, Einaudi (2006)
“Il mio successo come uomo di scienza, qualunque esso sia stato, è dovuto, mi sembra, a diverse e complesse qualità e condizioni intellettuali. Le più importanti sono state: l’amore per la scienza, un’infinità pazienza nel riflettere lungamente su ogni argomento, gran diligenza nell’osservare e raccogliere dati di fatto, e una certa dose d’immaginazione e buon senso.”
Per poter affermare di conoscere appieno Charles Darwin, bisogna almeno una volta aver letto la sua autobiografia, a cura di Nora Barlow. In essa il Darwin teorico e viaggiatore, rispettivamente presente in “L’origine delle specie” e nel “Viaggio di un naturalista intorno al mondo”, diviene il Darwin intimo, che parla di sé, con grandissima capacità di autocritica. Attraverso la lettura della sua autobiografia veniamo a conoscenza del Darwin fanciullo, sempre immerso nella natura, nonché dei suoi studi medici interrotti a causa di una “impressione” che “fu così forte che fuggii prima della fine [dell’intervento chirurgico su d’un bambino], e non tornai più, né ci sarei tornato per nessuna ragione al mondo”. Darwin ci confida come il viaggio sul Beagle fosse stato per lui una sorta di fuga dal suo imminente futuro da pastore, proprio lui che aveva “un bernoccolo della religione così sviluppato che sarebbe stato sufficiente per dieci preti”, ci parla della sua crescente passione per l’osservazione, ci narra delle sue disavventure con il suo capitano di bordo, Robert FitzRoy. Meravigliosa è la sezione in cui Darwin ci presenta uno ad uno gli amici e i nemici della sua vita: splendida in particolare è la descrizione del profilo psicologico e l’espressione di affetto nei confronti del suo grande amico, e difensore, Thomas Henry Huxley, “Darwin’s bulldog”: “un uomo meraviglioso, che ha lavorato sempre per il bene dell’umanità”. Infine, di grande interesse sono anche le lettere, gli scambi epistolari di Darwin, che ci informano delle preoccupazioni e dei momenti più intimi dell’uomo (stupenda è, a riguardo, la lettera scrittagli da Huxley il 3 febbraio 1880, riguardo la disputa Darwin-Butler: in questa tutto il vigore, l’aguzza ironia e il carattere forte di Huxley divengono un fiume in piena, strenuamente in difesa del vecchio Darwin). Insomma, la biografia essenziale di un uomo sempre squisitamente lucido, nonché uno dei grandi padri della Scienza.